I Viaggi Di Gulliver by Johnathan Swift

I Viaggi Di Gulliver by Johnathan Swift

autore:Johnathan Swift [Swift, Johnathan]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-29T11:17:03+00:00


III · UN FENOMENO RISOLTO DALLA FILOSOFIA E DALL’ASTRONOMIA MODERNA. PROGRESSI DEI LAPUZIANI IN QUESTA ULTIMA SCIENZA. COME IL RE REPRIME LE INSURREZIONI.

Quando chiesi al re il permesso di ispezionare l’isola, me lo concesse con piacere facendomi accompagnare dal maestro. La prima cosa che mi interessava sapere era per quale causa, naturale o artificiale, era in grado di muoversi ed ora ne darò una spiegazione al lettore.

L’isola volante o galleggiante ha forma perfettamente circolare con un diametro di 7837 metri, cioè un quattro miglia e mezzo, per cui ha una superficie di diecimila acri, mentre lo spessore è di trecento metri. La base, o se si vuole la superficie inferiore, che è quella che si vede dal basso, è una lastra levigata di diamante, spessa duecento metri. Ad essa seguono strati diversi di altri minerali e il tutto è ricoperto da un tappeto di terra fertile di tre o quattro metri. La superficie superiore si svolge in declivio verso il centro, dove son convogliate le rugiade e le piogge che cadono sull’isola, tramite numerosi riascoli. Qui le acque sono raccolte in quattro vaste cisterne, larghe un mezzo miglio e a un duecento metri dal centro. Il sole fa evaporare l’acqua durante la giornata, così che le cisterne non traboccano mai. D’altra parte il sovrano può, volendo, portare l’isola al di sopra delle nuvole e dei vapori e prevenire in tal modo ogni pioggia. Infatti i naturalisti sono concordi nell’affermare che le nuvole non salgono al di sopra delle due miglia, o almeno questo avveniva in quel paese. Al centro dell’isola s’apre un pozzo largo cinquanta metri, attraverso il quale gli astronomi discendono in una vasta grotta, detta appunto flandona gagnole o caverna degli astronomi, posta a un cento metri sotto il livello della faccia superiore del diamante. La caverna è illuminata a giorno da venti lampade la cui luce è riflessa dalle pareti adamantine. Qui si può trovare una gran quantità di sestanti di tutti i tipi, quadranti, telescopi, astrolabi, ed altri strumenti astronomici. Ma ciò da cui dipende il destino dell’isola è un magnete di proporzioni colossali, a forma di spoletta da tessitore, lunga sei metri e spessa più di tre nel punto più largo. Il magnete è sostenuto da un mozzo di diamante che lo passa da una parte all’altra e attorno al quale ruota: esso è calibrato alla perfezione, tanto è vero che lo si può far girare con una lieve pressione della mano. Lo circonda un cilindro di diamante, cavo, della profondità e dello spessore di quattro metri e del diametro di dodici, posto orizzontalmente e sostenuto da otto piedi di diamante, ognuno dei quali alto sei metri. Nella parte interna, al centro c’è una scanalatura di trenta centimetri nella quale si innestano gli estremi del mozzo girevole.

Il magnete è inamovibile, perché il rivestimento cilindrico e i suoi supporti sono d’un sol pezzo con la lastra adamantina che costituisce il basamento dell’isola.

Grazie al magnete l’isola può salire e scendere o muoversi in direzioni varie. Infatti il



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